La Cappella di San Rocco a Palazzolo sull’Oglio è uno dei luoghi più significativi della città dal punto di vista storico, religioso e artistico. Eretta nel 1485, in seguito a una devastante epidemia di peste che colpì la zona, la cappella si erge come un monumento alla speranza e alla fede della comunità locale. La decisione di edificare una cappella dedicata a San Rocco, il protettore dei malati di peste, fu motivata dal desiderio di invocare la sua protezione per gli abitanti della Quadra di Mura, una delle contrade di Palazzolo che fu particolarmente colpita dall’epidemia.
Cappella di San Rocco, Palazzolo sull’Oglio
Nel tardo Medioevo, l’Europa era spesso devastata da epidemie di peste che decimavano la popolazione. Palazzolo sull’Oglio non fu immune a queste ondate di malattia, e nel 1485 una grave epidemia colpì la città e le sue frazioni, causando grande sofferenza e portando alla decisione di isolare la Quadra di Mura in quarantena per limitare la diffusione del morbo. In un contesto di paura e disperazione, la comunità scelse di erigere una cappella votiva per onorare San Rocco, noto per la sua intercessione miracolosa contro la peste. La cappella fu costruita accanto alla chiesa di San Giovanni Battista, all’epoca il cuore religioso della contrada.
Architettura e struttura della cappella
La Cappella di San Rocco venne costruita nel punto più alto del piccolo cimitero che circondava la chiesa di San Giovanni. La sua struttura originale era quella di un oratorio rettangolare chiuso su tre lati, mentre il lato ovest era aperto, con un grande arco a sesto acuto che poggiava su due grosse mensole di pietra. Queste mensole, decorate come capitelli, sostenevano l’intero arco, che successivamente fu rinforzato da due tiranti in legno, uno dei quali è ancora visibile oggi.
Al centro della parete est si trovava probabilmente un altare ligneo, adiacente a una piccola nicchia scavata nel muro. Questa nicchia, secondo alcuni studi, potrebbe essere stata utilizzata come lavatoio per le mani del sacerdote oppure per raccogliere le elemosine. Un altro elemento architettonico rilevante era un porticato che circondava la cappella e che era aperto su tutti i lati. Oggi, i resti dei pilastri che sostenevano il tetto del porticato sono ancora visibili, testimoniando l’antico splendore della struttura.
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Gli affreschi: un capolavoro artistico
Un elemento di particolare importanza della Cappella di San Rocco sono i suoi affreschi, realizzati nel 1495. Questi affreschi rappresentano uno degli esempi più significativi dell’arte rinascimentale nella zona, e furono commissionati da alcuni abitanti della contrada di Mura. Sebbene non siano stati identificati con certezza gli autori delle opere, si ritiene che fossero almeno due artisti vicini alle scuole dei Bembo e dei Da Cemmo, influenzati anche da maestri locali come il Maestro di Martinengo.
L’affresco più importante si trova sulla parete centrale e rappresenta una Madonna in trono con il Bambino. La Madonna è seduta su un trono, immersa in un paesaggio irreale che conferisce all’immagine una dimensione mistica e solenne. Alla sua sinistra si trovano San Sebastiano, inginocchiato in preghiera, e San Girolamo, vestito con l’abito cardinalizio. Quest’ultimo tiene nella mano destra una chiesa, che si ritiene rappresenti l’antica chiesa della Quadra di Mura. Alla destra della Madonna si possono osservare San Rocco, anch’egli inginocchiato in preghiera, e San Cristoforo, che lo accompagna. Sopra le figure di San Sebastiano e San Rocco sono visibili dei cartigli con delle scritte che sembrano riportare un’invocazione alla Vergine Maria affinché preservi la contrada dalla peste.
Sulla parete sud della cappella sono raffigurati, in quattro scomparti separati, Sant’Antonio abate, San Rocco, la Vergine in trono e San Vincenzo Ferreri. La parete nord è invece decorata con cinque scomparti che raffigurano San Bernardino, la Madonna, Sant’Apollonia, di nuovo la Madonna e San Gottardo. Il soffitto della cappella è particolarmente interessante, decorato con un vivace tappeto di fiammelle su cui spiccano delle ghirlande di alloro, al cui centro si trova il monogramma JHS, un simbolo della devozione cristologica.
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Modifiche e restauri della Cappella di San Rocco
La struttura originaria della cappella rimase intatta per circa un secolo, fino a quando, nel 1580, il cardinale San Carlo Borromeo ordinò la chiusura dell’arco a sesto acuto con un muro di tamponamento, rendendo la cappella più chiusa e funzionale per il culto. Tuttavia, questo intervento non fu completato fino al 1782, quando vennero anche aperte due finestre con grate laterali e una porta centrale che metteva in comunicazione la cappella con l’esterno.
Nel corso del XVIII secolo, la chiesa di San Giovanni subì numerose modifiche architettoniche che influenzarono negativamente la stabilità della cappella, provocando un deterioramento degli affreschi e delle strutture murarie. Questo peggioramento delle condizioni della cappella richiese un intervento di restauro che fu effettuato nel 1966, riportando alla luce molti dei dettagli originali dell’edificio e delle sue opere d’arte.
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Il significato religioso e culturale della Cappella di San Rocco
La Cappella di San Rocco è un simbolo della devozione popolare e della resilienza della comunità di Palazzolo di fronte alle avversità. Durante le epidemie, San Rocco veniva invocato come protettore contro la peste, e la costruzione della cappella riflette la speranza della popolazione di essere preservata da future ondate della malattia. La cappella, inserita nel contesto della chiesa di San Giovanni Battista, costituiva anche un punto di riferimento spirituale per la contrada di Mura, che trovava nella fede e nella preghiera una fonte di conforto.
Oggi, la cappella non è solo un luogo di culto, ma anche un patrimonio artistico di grande valore, che attira l’attenzione di storici dell’arte e turisti interessati a scoprire le meraviglie del Rinascimento lombardo. Gli affreschi che adornano le sue pareti offrono una preziosa testimonianza della cultura figurativa del tempo e delle influenze artistiche che attraversavano l’Italia settentrionale. La presenza di simboli religiosi come il monogramma JHS sul soffitto e le rappresentazioni dei santi più venerati dall’epoca sottolineano l’importanza della cappella non solo come spazio sacro, ma anche come custode della memoria storica e spirituale della comunità locale.