Le Dimore dei Duranti

Palazzo Duranti Marzolo, palazzolo sull'Oglio

Le dimore dei Duranti a Palazzolo sull’Oglio rappresentano un patrimonio storico e architettonico di grande rilevanza, testimonianza della prosperità e dell’influenza di una delle famiglie più importanti della città. I Duranti, una famiglia nobile originaria di Brescia, si stabilirono a Palazzolo a partire dal XV secolo, contribuendo alla vita politica, ecclesiastica e culturale della regione. Le loro residenze, sparse nelle tre principali contrade della città, non sono solo simbolo del potere e del prestigio che la famiglia deteneva, ma anche autentici gioielli architettonici.

Il Palazzo Duranti a Riva

Una delle più imponenti dimore dei Duranti si trova nella contrada di Riva, e oggi è conosciuta come Palazzo Marzoli. Questo palazzo, che per la sua posizione e solida struttura è considerato uno dei più belli della provincia bresciana, apparteneva a un ramo della famiglia legato al cardinale Durante Duranti e al suo omonimo, Durante Duranti, poeta del XVIII secolo. Proprio quest’ultimo aveva creato nella sua dimora un’accademia letteraria, confermando il legame della famiglia con la cultura e le arti.

Il Palazzo Marzoli, caratterizzato da una solida architettura, è un esempio eccellente dell’eleganza e della potenza economica che i Duranti riuscirono a costruire nel corso dei secoli. Situato in una posizione strategica, il palazzo si affaccia su un paesaggio che combina l’architettura urbana con la natura circostante, creando una vista unica che lo rende uno dei palazzi più affascinanti della zona.

La Casa della Congrega in Piazza

In Piazza, cuore pulsante di Palazzolo, sorge un secondo palazzo appartenuto alla famiglia Duranti, situato tra le vie Bissolotti e Carvasaglio. Questo edificio è conosciuto come la Casa della Congrega ed è un esempio significativo di architettura medievale, con una facciata in conci a vista che risale al XIII secolo. La struttura interna dell’edificio presenta un portico basso ad archi a tutto sesto, sormontato da una loggetta con colonnine in cotto e semplici capitelli romanici.

La Casa della Congrega venne donata alla metà del XIX secolo da un membro della famiglia Maggi, marito di Teresa Duranti, alla Congrega della Carità Apostolica di Brescia, un’istituzione benefica che svolgeva un ruolo cruciale nel sostegno dei più bisognosi. Questo gesto di beneficenza testimonia il legame della famiglia Duranti con la comunità locale e il loro impegno filantropico.

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La Residenza Duranti a Mura

Anche nella contrada di Mura, i Duranti possedevano una dimora di grande bellezza. Questo palazzo, affacciato sul fiume Oglio, si distingue per un delizioso loggiato che conferisce all’edificio un carattere elegante e raffinato. Purtroppo, nel corso del XIX secolo, il palazzo subì una drastica trasformazione: nel 1826, una parte della struttura venne letteralmente tagliata per fare spazio alla costruzione di una strada postale. Nonostante questa mutilazione, la dimora conserva ancora il suo fascino originario e rappresenta un simbolo della lunga presenza dei Duranti a Palazzolo.

La Storia della Famiglia Duranti

Il capostipite della famiglia Duranti fu Bartolomeo Duranti, un notaio che, già nel 1442, ricopriva incarichi di prestigio nei consigli comunali di Brescia e Bergamo. Bartolomeo si trasferì a Palazzolo, dove morì nel 1501, e la sua lapide tombale è ancora conservata nella Pieve di San Fedele, la chiesa principale della città. Nel corso del XVI secolo, la famiglia Duranti raggiunse il culmine del suo potere e della sua ricchezza, con alcuni membri che furono accolti nel patriziato bresciano, entrando così a far parte della nobiltà cittadina.

Uno dei membri più illustri della famiglia fu il cardinale Durante Duranti, nato a Palazzolo nel 1492. La sua carriera ecclesiastica fu brillante: dopo aver servito come segretario del papa Paolo III, venne nominato vescovo di Alghero e, successivamente, nel 1554, fu elevato al rango di cardinale con il titolo dei Santi XII Apostoli. L’anno successivo, venne nominato anche vescovo di Brescia. Sebbene Durante fosse considerato un potenziale candidato per diventare papa, la sua mancata accondiscendenza nei confronti della potente famiglia Farnese gli costò l’ascesa al soglio pontificio. Nonostante ciò, il cardinale godette di grande rispetto e stima sia tra i suoi concittadini che tra gli uomini di cultura del suo tempo.

Oltre a Durante, altri membri della famiglia Duranti si distinsero nel campo ecclesiastico. Monsignor Pietro Duranti, ad esempio, laureatosi in legge a Padova, assunse importanti incarichi in Vaticano e fu nominato vescovo di Termoli. Anche Monsignor Vincenzo Duranti, laureato in diritto canonico e civile, ricoprì il ruolo di vescovo di Termoli e partecipò al Concilio di Trento, uno degli eventi più importanti della storia della Chiesa cattolica.

I Duranti e le Arti

La famiglia Duranti non si distinse solo in ambito politico ed ecclesiastico, ma anche nel campo delle lettere e delle arti. Durante Duranti, nato nel 1718 e morto nel 1780, fu un conte e cavaliere che si dedicò alla scrittura, pubblicando diverse opere letterarie tra cui le Rime, i Sonetti e le tragedie Virginia e Attilio Regolo. Tuttavia, il suo lavoro più celebre fu il poema intitolato L’Uso, che gli valse grande considerazione da parte dei suoi contemporanei.

Anche nel campo della pittura, i fratelli Giorgio e Faustino Duranti si distinsero per il loro talento. Giorgio, nato nel 1683 e morto nel 1753, era un abate e, insieme al fratello Faustino, dipingeva nature morte raffiguranti fiori e volatili. Le loro opere, caratterizzate da una straordinaria delicatezza e precisione, erano particolarmente apprezzate e ricercate dai collezionisti dell’epoca.