La Pieve di Palazzolo sull’Oglio, oggi conosciuta come Auditorium San Fedele, è un monumento che racchiude secoli di storia e trasformazioni architettoniche. Questo edificio, che nel corso dei secoli ha cambiato forma e funzione, rappresenta un’importante testimonianza della crescita della comunità palazzolese e dell’evoluzione della sua identità religiosa. Le sue origini risalgono a tempi antichissimi, e le varie chiese che si sono sovrapposte sul medesimo sito narrano la storia di una città che ha saputo mantenere saldo il legame con il suo passato.
Vecchia Pieve di Palazzolo sull’Oglio
La Pieve Auditorium San Fedele di Palazzolo sull’Oglio ha visto l’edificazione di tre chiese distinte nel corso del tempo, tutte costruite sulla stessa area. La chiesa più antica, risalente probabilmente alla seconda metà del V secolo, la chiesa romanica del XII-XIII secolo, e infine la chiesa attuale, realizzata tra il XV e XVI secolo. Questa stratificazione architettonica riflette la crescita della comunità di Palazzolo e il suo desiderio di costruire edifici religiosi sempre più maestosi per rispondere alle crescenti esigenze della popolazione.
La Prima Chiesa
La prima chiesa, costruita probabilmente nella seconda metà del V secolo, era una struttura semplice, composta da un’aula rettangolare e da un’abside semicircolare. Gli scavi archeologici condotti tra il 1977 e il 1978 hanno riportato alla luce resti significativi di questa prima fase della Pieve, compresi i muri perimetrali e le fondazioni dell’abside. L’abside era costituita da due cerchi concentrici, separati da un corridoio semicircolare che fungeva da coro. All’interno del muro più interno si trovava l’unico altare della chiesa.
Questa prima struttura era costruita con materiali poveri ma funzionali: ciottoli di fiume e tegole romane sovrapposte, il che conferiva all’edificio un aspetto decorativo particolare. Le dimensioni ridotte della chiesa riflettevano la piccola comunità di fedeli che la frequentava. La chiesa si estendeva nella zona dell’attuale navata centrale dell’Auditorium San Fedele, con un piccolo portico sul lato settentrionale, dove si trovava anche il cimitero.
La Seconda Chiesa: L’Era Romanica
Nel XII secolo, con l’unione della comunità di Mura a Palazzolo, la popolazione raddoppiò, e la piccola chiesa paleocristiana non era più in grado di soddisfare le esigenze dei fedeli. Si decise quindi di demolire la prima chiesa e di costruirne una nuova, più grande e maestosa, in stile romanico. Questa seconda chiesa, edificata tra il XII e il XIII secolo, si caratterizzava per un’abside semicircolare più ampia, e per una piccola abside laterale sul lato settentrionale.
Una delle caratteristiche più peculiari della chiesa romanica era la presenza di un imponente torrazzo a sezione quadrata, simile alla Rocchetta di Mura, usato come campanile. Una scala a chiocciola in pietra di Sarnico, tuttora presente, permetteva di accedere alla sommità del campanile. Questa struttura fungeva da punto di osservazione e da difesa, oltre che da luogo di culto.
La chiesa romanica, con il suo nuovo ingresso posto sul lato meridionale, si affacciava su due piazze: la platea inferior, dedicata a San Giovanni Battista, e la platea superior, dedicata a San Fedele. Queste piazze, che fungevano anche da sagrati, erano separate da un corpo di fabbrica che ospitava botteghe e una casa del pane. La presenza di tali strutture dimostra come la chiesa fosse il fulcro non solo religioso ma anche economico e sociale della comunità.
La Terza Chiesa: L’Edificio Attuale
Tra il 1475 e il 1525, la chiesa romanica venne completamente ristrutturata e ampliata, portando alla nascita della terza chiesa, quella che oggi conosciamo come Auditorium San Fedele. Questo nuovo edificio mantenne l’orientamento delle chiese precedenti, ma con una notevole espansione della superficie. Il nuovo presbiterio venne costruito occupando parte del cortile-cimitero, e la navata centrale venne ricavata utilizzando l’intera superficie della chiesa romanica.
La chiesa fu suddivisa in tre navate, separate da quattro arcate a tutto sesto che poggiano su tre solidi pilastri. Il nuovo altare maggiore, posto al centro del presbiterio rialzato, venne completato nel 1525 con un polittico dipinto dal famoso artista Vincenzo Civerchio, oggi conservato nella chiesa di Santa Maria Assunta. L’edificio aveva inoltre sei altari laterali, dedicati al SS. Sacramento, al Santo Rosario, al Crocefisso, a San Carlo Borromeo, e a Sant’Antonio da Padova.
L’interno della chiesa venne arricchito da pregevoli affreschi realizzati dai Campi di Cremona e da Pietro Marone, che decorano il presbiterio e le cappelle laterali. Questi affreschi rappresentano scene bibliche e figure di santi, tra cui San Pietro, San Paolo, San Fedele, e un grande affresco del Trionfo della Vergine nella cupola del presbiterio.
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L’Auditorium San Fedele: La Trasformazione
Nel 1774, con la costruzione della nuova chiesa parrocchiale sulle rive dell’Oglio, la Pieve di Palazzolo perse la sua funzione di chiesa principale. Gli altari, i quadri e le statue furono trasferiti nella nuova chiesa, e per oltre 150 anni la vecchia pieve rimase in stato di abbandono. Alcuni tentativi di restauro furono compiuti alla fine del XIX secolo e nel dopoguerra, ma fu solo nel 1979 che l’edificio venne completamente trasformato in Auditorium San Fedele.
La rimozione del pavimento, avvenuta durante i lavori di restauro tra il 1977 e il 1978, portò alla luce i resti delle due chiese precedenti, rendendo possibile lo studio e la valorizzazione delle fasi più antiche della Pieve di Palazzolo. Oggi, l’auditorium ospita eventi culturali, concerti e manifestazioni, e rappresenta uno spazio polivalente che continua a essere un punto di riferimento per la comunità.
Le Cappelle e gli Affreschi
All’interno dell’Auditorium San Fedele, è ancora possibile ammirare alcune delle cappelle e degli affreschi originali. La cappella del SS. Sacramento, ad esempio, è decorata con un grande affresco dell’Ultima Cena realizzato dai Campi di Cremona nel 1599, mentre la cappella del Santo Rosario ospita un affresco allegorico dello stesso periodo, che raffigura San Domenico mentre consegna il rosario a Papa Innocenzo XII.
Il presbiterio è dominato dai colori vibranti degli affreschi di Pietro Marone, realizzati nel 1602, che raffigurano una serie di santi tra cui San Rocco, San Sebastiano, e un ovale centrale con la Visitazione della Vergine. Nella cupola sopra l’altare maggiore, il Trionfo della Vergine è uno spettacolare esempio di arte rinascimentale, che eleva l’animo dei fedeli verso il cielo.
Le Tombe e i Reperti Archeologici
Durante i lavori di restauro, sono emerse anche numerose tombe medievali e reperti archeologici. Tra questi, una stele funeraria del II secolo e altri monumenti funebri romani sono stati recuperati e oggi sono visibili negli spazi sotterranei della chiesa. Questi ritrovamenti confermano l’importanza dell’area fin dall’epoca romana e aggiungono un ulteriore livello di profondità alla storia della Pieve di Palazzolo.